Buttare la biancheria intima ogni 6 mesi?

 

 L'esperto risponde

Apparato genitale

INDICE DEL CONTENUTO

Biancheria intima e infezioni: quale relazione?

Ogni quanto andrebbe cambiata la biancheria intima?

Il parere dell’esperto

Recentemente, sui social, si parla molto di un video che sottolinea la necessità di disfarsi della propria biancheria intima almeno due volte all’anno.

Cerchiamo di scoprire perché e, soprattutto, la verità dietro a questa affermazione.

Biancheria intima e infezioni: quale relazione?

La creator in questione, all’interno del video, racconta di come il proprio medico le abbia suggerito di buttare via – letteralmente – i propri slip una volta ogni sei mesi.

Era da tempo che la ragazza soffriva di un’infezione intima ricorrente e, rivolgendosi al parere scientifico, ha scoperto che il tessuto degli slip in questione potrebbe non essere totalmente privo di batteri (anche se lo si lava dopo ogni utilizzo).

Vari studiosi, però, hanno affermato come non vi sia un’effettiva validità dietro questo consiglio, asserendo che è sufficiente lavare con cura il capo dopo ogni utilizzo.

Certo, il corretto abbigliamento intimo è fondamentale per prevenire malattie e infezioni, occorre prestare attenzione alle forme e ai materiali che possono favorire lo sviluppo di funghi e disturbi.

Spesso, infatti, si indossano capi in tessuti poco traspiranti o troppo aderenti, che assorbono maggiore umidità e che impediscono alla pelle di respirare, rischiando di creare un ambiente ideale per la proliferazione dei batteri.

Per migliorare la salute intima, dunque, andrebbe preferito un tessuto in cotone (e traspirante) che favorisca la circolazione dell’aria; la fibroina di seta, inoltre, sembrerebbe aiutare a contrastare la colonizzazione dei funghi.

Ogni quanto andrebbe cambiata la biancheria intima?

La biancheria intima andrebbe cambiata una volta al giorno, dal momento che costituisce un terreno fertile per batteri e microbi dannosi per la salute.

Al contrario di quanto afferma la creator nel video di cui abbiamo parlato prima, non è necessario buttare questo capo di abbigliamento due volte all’anno, a patto che venga pulito nella maniera corretta: in lavatrice, a 30-40°, con un detergente a ossigeno attivo.

Le infezioni più frequenti causate di una scarsa igiene possono essere:

infezioni delle vie urinarie:

infezioni del sangue;

polmonite;

escherichia coli;

candida.

Il parere dell’esperto

Per indagare più a fondo e capire se, effettivamente, il consiglio di buttare la biancheria trovi fondamento, ci siamo fatti aiutare dal Dr. Marcello Sergio, Ginecologo.

"Bisogna porre particolare attenzione nei confronti della Candida, dal momento che rappresenta una delle infezioni intime più frequenti e tende ad essere recidiva.

È proprio a causa della sua consistenza che questa infezione può ripresentarsi: le perdite bianche e dense si depositano sui tessuti della biancheria intima e risultano difficili da rimuovere definitivamente.

In questi casi, dunque, non è sufficiente lavare gli indumenti quotidianamente, ma è necessario un lavaggio ad alte temperature o addirittura bollire a oltre 90 gradi lo slip – le spore della Candida non possono resistere a questo tipo di lavaggio.

In definitiva, quindi, non è necessario buttare la biancheria intima, ma è più consono procedere ad un lavaggio intenso a temperatura elevata".