Viaggio al centro della terra marchigiana


Nelle Marche, lungo le vie che da millenni collegano l'area adriatica a Roma, si trova il Parco Naturale Regionale Gola della Rossa e di Frasassi. L'area protetta, la più estesa della regione, è un vero e proprio scrigno che custodisce un prezioso patrimonio storico e geologico, sopra e sotto la terra. Dalle testimonianze delle civiltà etrusche, romane e medioevali, in questa porzione d'Italia il visitatore può accedere al maestoso complesso carsico delle gole e grotte di Frasassi: un viaggio verso il centro della terra, lungo cunicoli e caverne scavati in milioni di anni dalle acque del fiume Sentino. Una varietà da scoprire a piccoli passi, percorrendo sentieri, attraversando boschi, praterie e intricati viottoli di paesi arroccati.
Primo giorno
I principali centri abitati dell'area parco sono Arcevia, Genga, Serra San Quirico e la cittadella di Fabriano.
Arcevia è uno dei nuclei più importanti dell'entroterra anconetano, ricco di storia e resti monumentali. Edificato sulle pendici del monte Cischiano, è un borgo medievale del XIII secolo che ancor oggi conserva due bellissime porte d'accesso. Da visitare, alcune chiese monumentali con capolavori d'arte del XVI e XVII secolo, tra cui opere del Signorelli, il museo archeologico statale e i castelli di Arcevia.
Serra San Quirico è una pittoresca cittadina sulle pendici del monte Murano, alle porte della Gola della Rossa. Nell'antico convento di Santa Lucia, oltre alla sede del Parco, è allestita la Cartoteca Storica delle Marche che raccoglie carte geografiche e topografiche del territorio regionale dal XVI al XIX secolo. Il centro storico, cinto da possenti mura perimetrali, è tipicamente medievale e nel corso dell'anno ospita innumerevoli manifestazioni. Nel paese si possono ammirare la piazza centrale con fontana del Cinquecento, le torri Comunale e del Cassero, e poi viuzze, archi e due porte fortificate.
Lasciata Serra San Quirico alla volta di Fabriano, con una breve deviazione si raggiungono le grotte di Frasassi, il più grande complesso carsico d'Europa, uno spettacolare sistema di cunicoli e grotte ampiamente visitabile lungo percorsi organizzati.
Si giunge infine a Fabriano, un' antica città medievale ricca di storia, tradizioni, beni artistici e bellezze naturali, senza dimenticare le ghiotte prelibatezze locali, tra cui il salame lardellato detto "Fabriano". Un tour in città può aprirsi con la visita della cattedrale di San Venanzio (XI secolo). Ma Fabriano è rinomata in tutto il mondo per la sua arte più antica: la lavorazione della carta. La città marchigiana conserva gelosamente questo patrimonio storico-culturale nella sale del museo della carta e della filigrana.
Nei dintorni di Fabriano, a pochi chilometri, meritano una visita l'abbazia di San Romualdo, bellissimo monumento di fede e arte nell'amena valle di Valdicastro - oggi di proprietà della Cooperativa Agricola San Romualdo, dedita principalmente all'attività agrituristica - e il castello di Precicchie.
Sera
Cena presso il ristorante Villa Marchese del Grillo a Fabriano, una magnifica residenza settecentesca che fu dimora del marchese Onofrio del Grillo, reso celebre da Alberto Sordi nell'omonimo film. Degustazione del rinomato salame di Fabriano accompagnato da un calice di delicato verdicchio di Jesi. A seguire passeggiata per le pittoresche vie della cittadella.
Secondo giorno
Il secondo giorno nell'area del Parco Naturale Regionale Gola della Rossa e di Frasassi è all'insegna del trekking lungo l'anello di Giano. I cartelli da seguire per percorrere l'anello sono i numeri 147, 139, 118 e 109 (tipica segnaletica CAI di colore bianco e rosso). L'area naturale protetta, ricca di uno straordinario patrimonio di flora e fauna, merita di essere visitata in cammino, passo dopo passo. Questo itinerario escursionistico è di facile percorrenza ? lunghezza circa 20 km, dislivello 813 m, tempo di percorrenza vicino alle 6 ore ? e attraversa i punti di interesse di Genga, della valle Scapuccina e del lago di Fossi.
Si parte per l'appunto da Genga, località collocata su un poggio dai pendii scoscesi, che ancor oggi mantiene intatta un'atmosfera tipicamente medievale. Un centro abitato finemente conservato, grazie ai continui interventi di restauro architettonico. Allontanandosi dal paese, l'affascinante vista sulla cinta muraria. Si approda quindi alla Valle Scappuccia, piccolo solco vallivo a nord del paese, limitata dai monti Picco, Termine e Piano. La valle prende il nome dal torrente Scappuccia che la attraversa per intera. Essa presenta una molteplice varietà di ambienti: sul versante esposto a Sud vi si trova la tipica vegetazione della macchia montano-mediterranea, mentre il versante opposto si diversifica in boschi cedui e di faggio.
Lasciato il variegato lembo naturale di terra della valle Scappuccia, l'itinerario approda all'area del monte Predicatore, ricoperto da un esteso mantello di conifere: il visitatore viene così proiettato nella Valle di Fossi, una della più suggestive del Parco. A completare questa porzione di natura protetta, l'omonimo lago, formatosi in tempi recenti a causa di una frana che ha interrotto lo scorrimento delle acque di un ruscello. Il bacino è stato in seguito consolidato e le sue sponde dotate di infrastrutture turistiche (disponibile anche un camping per una eventuale sosta).
Sera
Trasferimento a Melano di Fabriano per cena tipica nell'Agriturismo Marinelli. Immerso in un ambiente tutto naturale, l'agriturismo dispone di ampi spazi all'aperto con prati e querce secolari. Cucina rigorosamente a base di ricette, prodotti e sapori marchigiani.

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