Alla ricerca del pregiato cibo degli Dei: il tartufo



Nerone lo considerava "cibo degli Dei", Plinio il Vecchio lo definiva "callo della terra" e lo enumerava tra le sette meraviglie per la sua facoltà di crescere e di riprodursi misteriosamente, Plutarco riteneva che fosse "il prodotto dell'acqua, della folgore e del calore tutti insieme", e Giovenale se ne infatuò a tal punto che giunse ad affermare che "era preferibile che mancasse il grano piuttosto che i tartufi". Ancora oggi l'autunno è il momento dedicato alla celebrazione del tartufo... e ad Acqualagna a cavallo tra Ottobre e Novembre si potrà visitare il più grande mercato della trifola delle Marche.
Primo giorno
Un tempo si trattava solo di un piccolo paesino delle Marche, ma da alcuni anni Acqualagna, è diventata capitale indiscussa del "tartufo fresco tutto l'anno". La particolarità del luogo consiste difatti nella possibilità di raccogliere e commercializzare il tubero in ogni periodo dell'anno. In questi giorni per le vie di Acqualagna si può avvertire un gran fermento per l'inaugurazione dell'edizione 2006 della famosa Fiera Nazionale del tartufo bianco...il tuber magnatum pico, il più grosso di tutte le specie italiane, che spesso raggiunge addirittura i 10 cm di diametro. La fiera è rinomata sia per l'eccezionale qualità del prodotto, sia per la presenza di una vasta gamma di specialità enogastronomiche, altrettanto eccellenti, come funghi, miele, vini, formaggi e salumi. L'inaugurazione si terrà domenica 29 Ottobre in piazza Mattei, poi la manifestazione proseguirà durante i due primi week-end di Novembre. Nella maestosa cornice di querce e lecci secolari, gli stand allestiti per l'occasione, che ogni anno richiama decine di migliaia di visitatori, esporranno tartufi di tutte le dimensioni e per tutte le tasche: piccoli, medi e grandi. Accanto al prodotto principale non mancheranno gustose e stuzzicanti novità come l'aceto balsamico al tartufo che ha già ottenuto un successo straordinario al Fancy Food di New York, che raccoglie il meglio della produzione alimentare di tutto il mondo. Il prezioso condimento si ottiene immergendo il tubero in aceto balsamico stagionato di sei anni. Altro piatto assolutamente da non perdere è il prosciutto cotto farcito con patè al tartufo, farcitura realizzata solamente con trifola freschissima. Infine per chi vuole provare l'emozione di diventare ricercatore per qualche ora, sarà possibile partecipare a uscite guidate da un esperto tartufaio, che accompagnerà i partecipanti con i suoi cani in una battuta di ricerca.
Sera
Cena al ristorante Il Vicolo, rinomato locale la cui cucina si basa su specialità stagionali, anche se carni marchigiane e tartufi sono sempre presenti. Tutti i cibi sono preparati con prodotti di produzione biologica.
Secondo giorno
Tra un assaggio e un'uscita a tartufi non bisogna dimenticare di visitare Acqualagna. I monumenti principali di questo piccolo centro delle Marche sono l'abbazia romanica di San Vincenzo, costruita nel IX secolo, la fortezza sul Candigliano e la villa rustica romana. L'edificio era stato edificato in età repubblicana ed è sopravvissuto sino alla tarda età imperiale e sorgeva poco distante dalla via Flaminia, in una posizione elevata rispetto alla valle di Candigliano, nei pressi di una sorgente, luogo particolarmente favorevole per l'insediamento umano. Attualmente è ancora in fase di scavo ma, per le interessanti scoperte venute alla luce, ne è prevista a breve la musealizzazione. Acqualagna offre ai visitatori anche scenari di particolare interesse paesaggistico. Appena fuori dal paese si trova la gola del Furlo, un autentico paradiso. Qui le pareti rocciose dei monti Pietralata e Paganuccio, prodotte dall'erosione delle acque del Candigliano, si innalzano per centinaia di metri a picco su un verde laghetto e formano la caratteristica gola dal singolare aspetto alpino e dal fascino unico, che la inserisce di diritto tra le maggiori attrattive dell'Italia centrale. A pochi chilometri da Acqualagna si possono visitare anche alcuni borghi di rara bellezza artistica e culturale. Cagli conserva importanti palazzi rinascimentali; Cantiano si distingue per i suoi palazzi del XII secolo e la chiesa di San Nicolò dove sono conservati lavori di Caravaggio e Gentile da Fabriano; Apecchio sorprende infine per i suoi monumenti rinascimentali e per alcune curiosità, come il Mappamondo della Pace costruito da un artigiano locale e alto quanto un edificio di tre piani.
Sera
Cena al ristorante Furlo, per gustare una cucina leggera e appetitosa con specialità di stagione, quasi tutte a base di tartufo. Il locale è caratterizzato da tanto fascino e storia, pochi tavoli e un camino per la cottura delle carni alla brace. La cantina è molto fornita, si contano più di 700 vini anche esteri.

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