COSA MUOVE IL MONDO?
 

Facciamo un sondaggio.
Chiediamo a dieci, cento, mille persone cos’è che muove il mondo.
La gran parte di esse risponderà l’amore.
Altri risponderanno l’amicizia.
Altri ancora diranno l’economia.
Analizziamo allora il perché di queste risposte.
La maggior parte della gente risponde l’amore ed è di facile intuizione la motivazione che possa averle spinte a dare quella risposta.
Per via dell’amore si sono sposate, hanno creato una famiglia, hanno fatto dei figli, hanno cercato lavoro, faticato… e continuano a farlo.
Per amore.
Amore verso le persone con le quali e per le quali hanno fatto tutto ciò.
Altre persone rispondono che è l’amicizia a muovere il mondo… e queste sono quelle deluse dall’amore.
Quelle che hanno amato e sono rimaste ferite e quelle che non sono mai riuscite ad amare davvero ed hanno ferito altri.
Una piccola parte ha risposto che a muovere il mondo è l’economia.
Queste sono quelle rare persone che, per motivazioni e situazioni sulle quali è meglio non indagare, credono che in questo Paese, come in tutto il mondo, l’economia giri… e anche che giri nel verso giusto.
Insomma queste persone sono quelle poche, oserei dire pochissime, persone che non avvertono la crisi, che non ne sono rimaste minimamente colpite, che non avvertono i gravi problemi che invece devono affrontare migliaia di persone al giorno d’oggi.
Quindi, in poche parole, quel cinque per cento è rappresentato da ladri e parlamentari.
Ops… scusate la ripetizione.
Io invece credo che nulla di tutto ciò muova il mondo.
Sono convinta che sia la curiosità a muovere il mondo.
Ecco perché la maggior parte della gente è ferma.
Si limita a esistere senza vivere perché non ha ancora compreso che la curiosità è il sale della vita.
Bruce Lee ha detto: “ la mente intelligente è una mente curiosa: non è soddisfatta delle spiegazioni né delle conclusioni, e non si abbandona alla fede, perché anche la fede è una forma di conclusione”.
A rifletterci bene è proprio vero.
Oggi, per tutto, diamo e chiediamo mille spiegazioni tentando, a volte con successo ed altre no, di giungere a delle conclusioni.
In realtà chi è curioso non si chiede e non dà esatte spiegazioni perché la curiosità ci spinge a voler imparare cose nuove e chi si apre a nuovi orizzonti si accorge che non è detto che ad ogni domanda corrisponda una sola risposta e quindi un’esatta spiegazione.
Chi è curioso non chiede e non dà conclusioni perché la curiosità insegna, attraverso la conoscenza, che non c’è mai una conclusione esatta di qualcosa.
Casomai ci sono obiettivi da raggiungere e dai quali ripartire.
Ci sono cose che finiscono ma la loro fine è l’inizio di qualcosa di nuovo che abbiamo voglia di conoscere solo se siamo curiosi.
La curiosità è insita in ogni uomo ma va coltivata, sviluppata… affinché non diventi più forte la paura.
Mark Twain ha affermato: “il coraggio è la capacità di resistere alla paura,di dominare la paura: non è l’assenza di paura.”
Quindi la paura, tanto quanto la curiosità,è insita nell’uomo.
Tutto sta nello sviluppare la curiosità.
In questo modo riusciremo a dominare la paura.
Allora è fondamentale essere curiosi perché chi non lo è alimenta inconsciamente mille paure.
La vita ci mette di fronte a mille scelte,mille prove,mille esperienze,mille difficoltà.
A volte la difficoltà sta nell’andarsene, altre volte nel restare… ma entrambe fanno parte del gioco.
Ciò che non appartiene al gioco è restare paralizzati dalla paura.
Questa è poi la sottile differenza che c’è tra riuscire a vivere e limitarsi ad esistere.
Credo che nella vita sia fondamentale avere degli stimoli perché essi alimentano la curiosità.
Attraverso la fatica dello studio, e quindi attraverso il sapere,noi saziamo quella curiosità.
Credo però che sia anche vero il contrario.
Chi si limita ad esistere è superficiale.
La superficialità è il più grande limite del sapere, lo stesso sapere che sazia la curiosità.
Quella curiosità che ho precedentemente definito il sale della vita.
Jean-Jacques Rousseau ha detto: “si è curiosi soltanto nella misura in cui si è istruiti.”
La curiosità muove il mondo perché essa ci evita di stare fermi e ci impegna a conoscere ciò che non sappiamo proiettandoci verso qualcosa di nuovo che ci allontana dal passato.
Chi è curioso non si ferma mai ed è cosciente di cosa ha accumulato dietro di sé,sa cosa già ha ma non si volta a guardarlo perché la curiosità lo spinge a volere sempre qualcosa che ancora non ha e che può dargli la possibilità di crescere e di aumentare il proprio bagaglio.
Chi non è curioso non desidera nulla davvero.
Quest’ultimo non può far altro che esistere, il curioso vive.


di Maria Luisa Lavorgna