Leonardo, misteri allo specchio

 

Leonardo da Vinci, figlio illegittimo di una schiava arabaNuove ricerche fanno emergere dettagli inaspettati sulla vita del genio che ha creato La Gioconda pubblicato il 10/04/08 in Cronaca TAG: Leonardo, da Vinci, schiava, madre, gioconda

 

 

La Monna Lisa ricreata con un programma di grafica Di Leonardo da Vinci e dei suoi quadri si è detto praticamente di tutto. Eppure le sorprese sulla vita del genio del Rinascimento sembrano infinite. Il merito va anche agli studiosi che, affascinati da questa complessa figura, continuano a esaminare le sue opere e la sua storia al microscopio. Una nuova ipotesi formulata da Francesco Cianchi nel libro “La madre di Leonardo era una schiava?” parla di una donna proveniente dall’Oriente, di tanti figli anche illegittimi e di spinose questioni di eredità. Secondo Elisabetta Ulivi, che ha aggiornato l'albero genealogico dell'artista nel libro “Per la genealogia di Leonardo”, i fratelli sarebbero stati ben 21, a cui si aggiungono altri due fratellastri. Con loro Leonardo ebbe vivaci rapporti, anche per questioni puramente venali. Insomma, il padre dell’enigmatica Gioconda potrebbe aver avuto una vita familiare decisamente travagliata e – cosa forse ancora più curiosa - nelle sue vene ci sarebbe stato del sangue anche arabo.

Partiamo con ordine. Secondo il libro di Cianchi, che riprende studi del padre Renzo, la “Caterina sclava” che appare in numerosi documenti della casa di Ser Vanni e nel suo testamento sarebbe a oggi la più probabile madre di Leonardo da Vinci. A dare solidità a questa ipotesi anche i riferimenti storici che riguardano la donna: stando agli archivi, Caterina sarebbe rimasta a Firenze fino al 1451, anno della morte di Ser Vanni e sarebbe ricomparsa a Vinci nel 1452, proprio in concomitanza con la nascita di Leonardo.

“Parlare di schiavi a Firenze nel Quattrocento - hanno spiegato i curatori dei due testi Agnese Sabato e Alessandro Vezzosi, quest’ultimo direttore e ideatore del museo Ideale di Vinci - sembra quasi un’eresia, ma in realtà erano molte le famiglie di notabili e benestanti che compravano donne dall'est Europa o dal Medio Oriente. Le giovani venivano poi ribattezzate, e i nomi più comuni erano Maria, Marta e anche Caterina”. Come appurato dai documenti, Ser Piero va a vivere nella casa di via Ghibellina nel 1480, tre anni dopo la morte di Ser Vanni, mentre Caterina segue il figlio a Milano.

Nel frattempo il padre si era sposato quattro volte e aveva avuto numerosi figli. Il libro di Ulivi, grazie alla consultazione di nuovi documenti compresi registri battesimali di Santa Maria del Fiore, scopre anche due nuovi fratellastri. Fratelli e sorelle avevano avuto rapporti con Leonardo, figlio illegittimo, e anche tensioni per motivi di eredità visto che lo zio di Leonardo, Francesco, fratello di Ser Piero, aveva lasciato a lui molti dei suoi beni.

“Molti viaggi di Leonardo - ha detto Vezzosi - erano dovuti proprio alle tensioni familiari”. Quel che emerge nel complesso, dunque, è “una famiglia allargata - ha continuato Vezzosi - e i nuovi documenti svelano anche molto della vita e dei luoghi fiorentini del tempo. L’ultimo tassello che ancora manca - ha concluso - è il contratto di acquisto di Caterina: solo così si potrebbe conoscere il paese da dove proveniva la donna”. In questo, però, vengono in soccorso le ricerche antropologiche: secondo gli studi di Luigi Capasso, direttore dell’istituto di antropologia e del museo di storia delle scienze biomediche dell’Università di Chieti e Pescara, che hanno ricostruito il dermatoglifo del polpastrello di un dito della mano sinistra di Leonardo, l'impronta presentava caratteristiche arabe, rafforzando l'ipotesi di una madre del Medio Oriente.