Strappi muscolari, i più gravi

 

 

Facciamo il caso che durante un allenamento in palestra (ma il discorso vale per qualunque altra attività fisica, anche all’aperto) si esegua un movimento in modo brusco e non corretto. La conseguenza potrà avere tre nomi: distrazione, stiramento, strappo muscolare. Attenzione, però: non sono sinonimi. Ma piuttosto fasi diverse di una stessa lesione. L’unica differenza è la quantità di fibre che si rompono in seguito al trauma.

La presenza abbondante di vasi nei muscoli determina, quando c’è una lesione lesione, la fuoriuscita di una certa quantità di sangue che, nei casi più gravi, si manifesta con un ematoma più o meno vasto.

La fibre muscolari che hanno subìto strappi non si rigenerano più con nuovo tessuto muscolare, ma con tessuto cicatriziale le cui capacità elastiche sono ridotte.

Che cosa fare

Come primo intervento, dopo il trauma si può applicare del ghiaccio: serve a dare sollievo e a evitare che si formi l’edema, vale a dire l’accumulo di liquidi nei tessuti.

Meglio però non esagerare con i cubetti (o la borsa): oltre le 24-48 ore di trattamento a base di ghiaccio porterebbe a un aumento della consistenza dell’ematoma, con deposito di sali di calcio, da cui potrebbe derivare un allungamento dei tempi di recupero.

Che cosa non fare

Se mettere la borsa del ghiaccio può aiutare a diminuire l’edema, sono tassativamente da escludere massaggi e manipolazioni varie o ancora applicazioni di calore sulla parte. Dopo la cicatrizzazione della lesione, sarà opportuno recarsi dal medico che, con un’ecografia, potrà consigliare la rieducazione dei muscoli tramite precisi esercizi di stretching, in modo da far riacquistare elasticità al tessuto fibroso cicatriziale che si è formato al posto di quello muscolare.

Per quel che riguarda i tempi di recupero, è fondamentale non avere fretta: la presenza di una cicatrice fibrosa rende il fisico facile alle ricadute.

Come affrontare le distorsioni

Così come per gli strappi muscolari, le distorsioni avvengono in seguito a movimenti bruschi: per esempio, per avere appoggiato in modo non corretto il piede sul terreno mentre si corre o ricadendo male dopo un salto. A seconda della gravità del trauma, le distorsioni, in particolare quelle al menisco, vengono classificate in 1°, 2° e 3° grado, a seconda se le capsule e i legamenti articolati collegati abbiano subito danni lievi, parziali o vere e proprie lesioni

Che cosa fare

Facciamo qualche ipotesi. Nel caso che si siate incorsi in una distorsione lieve, il trattamento consisterà nell’applicazione del ghiaccio sulla parte traumatizzata e nella sospensione dell’attività sportiva. Se il trauma è stato più complesso, bisognerà invece ricostruire l’accaduto per intervenire nel modo più corretto: le modalità con cui è avvenuto l’incidente, se avete sentito rumori tipo “crack” all’interno dell’articolazione o una sensazione di instabilità articolare.

La comparsa di un edema è dovuta ad un versamento di sangue. In questo caso sarà opportuno rivolgersi al più vicino pronto soccorso.

Che cosa non fare

Anche se la passione è tanta, dopo aver subito una distorsione non bisogna riprendere l’attività fisica prima che lo stabilisca il medico. Ricominciare a muoversi in anticipo sui tempi di recupero potrebbe mettere a repentaglio le articolazioni e provocare ricadute.

Il kit dei medicinali dello sportivo

Che cosa deve avere uno sportivo non professionista nel suo armadietto dei medicinali? Le differenze con quello tradizionale non sono abissali né si può dire che esista un modello ideale di kit del perfetto atleta della domenica a prova di infortunio. Se non altro, perché dipende dalla gravità dell’incidente in cui si ha la sfortuna di incappare.

Tuttavia si può ipotizzare una dotazione di base da tenere in casa, per affrontare almeno le prime emergenze. Vediamola nel dettaglio.

Ghiaccio spray o istantaneo

Il ghiaccio è uno degli “ingredienti” fondamentali per combattere i tipici infortuni da attività fisica. Ma siccome non sempre quello tradizionale è a portata di mano o comunque pratico da applicare, da tempo esistono sul mercato diverse alternative molto utili. Una dei questa è per esempio il ghiaccio in flaconi spray, proprio come quelli che si vedono usare sulle caviglie dei calciatori quando sono a terra doloranti. Una spruzzata vigorosa sulla parte ha lo stesso effetto calmante del dolore di un cumulo di cubetti. In alternativa, c’è il cosiddetto ghiaccio istantaneo: di solito sotto forma di sacchetti che vanno agitati o colpiti con un gesto secco per diventare freddi come barrette di ghiaccio vero.

Acqua ossigenata o altro disinfettante

L’acqua ossigenata è forse il più pratico e usato sistema per disinfettare le ferite di lieve entità, oltre che le escoriazioni. Ha il vantaggio, rispetto all’alcol, di non provocare quella fastidiosa sensazione di bruciore. In alternativa, ci sono comunque sul mercato diverse soluzioni, tutte non irritanti. 

Garza sterile idrofila

Fondamentale averne in casa almeno una confezione: tra i tanti suoi usi possibili, serve per esempio a proteggere la parte del corpo interessata dalle escoriazioni.

Cerotti

Nell’armadietto di casa ce ne dovrebbe essere sempre almeno una confezione. Quello dello sportivo può prevederne qualcuna in più, per diverse forme e tipologie: per tennisti e amanti del jogging, ad esempio, sono indispensabili quelli che proteggono dalle vesciche.

L’elenco potrebbe continuare a lungo. Possono risultare molto utili, per esempio, le bende elastiche, così come un pacco del tradizionale cotone idrofilo. Per l’attività all’aperto, che mette a rischio di punture di insetti, vale la pena di acquistare una confezione di salviette imbevute di ammoniaca.