Pensiero muove arti, scoperta Unibo

 

Muovere con il pensiero un braccio o una mano robotica: č l'orizzonte delle protesi neurali, arti artificiali rivoluzionari per la vita delle persone paraplegiche o tetraplegiche. Un gruppo di ricerca del Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell'Universitā di Bologna ha fatto un primo, importante passo avanti in questa direzione, riuscendo a decodificare l'attivitā neurale che anima una mano nell'atto di afferrare un oggetto.

Osservando un oggetto da prendere, il cervello dā vita ad una serie di operazioni: identificare e localizzare l'oggetto, programmare l'azione giusta da compiere, e infine dare inizio al movimento dell'arto. Processi che vengono compiuti senza sforzo da individui normodotati, ma che non riescono ad attivare un movimento corretto negli individui con lesioni spinali. Da qui la necessitā di sviluppare interfacce cervello-macchina in grado di utilizzare l'attivitā neurale per azionare una protesi - ad esempio un braccio robotico - bypassando la lesione del midollo spinale.