Orgasmo femminile: gioie e dolori

 

Una donna su tre non raggiunge l’orgasmo durante il coito. Una su due lo finge. Quali sono le dinamiche dietro al piacere sessuale femminile.

Dal punto di vista maschile l’orgasmo è una situazione abbastanza chiara. O c’è o non c’è. Se ci sono dei problemi sono facilmente individuabili. Per quanto riguarda la donna la situazione si fa un po’ più complessa.

Per spiegarci questa complessità il dottor Marco Rossi, psichiatra e sessuologo, cita un recente sondaggio effettuato dalla Società Italiana di Medicina e dall'istituto Asper. Nella ricerca si mostra come malgrado alcune donne riescano ad avere una risposta orgasmica al bacio, alle semplici carezze sul corpo, all'allattamento al seno o con la sola contrazione pelvica, il 12,2 per cento delle donne non l'ha mai provato, il 33,6 per cento non riesce a raggiungerlo durante il coito (il mitico orgasmo vaginale) e il 47,2 per cento lo finge regolarmente.

«Siccome l’incapacità a raggiungere l’orgasmo è troppo spesso considerata come prova di inadeguatezza succede che per molte donne – spiega l’esperto -  l'orgasmo sembra essere più un problema che un piacere tanto che il non raggiungerlo provoca tristezza, angoscia depressiva, frustrazione, stizza e senso di colpa».

Indipendentemente dal tipo di anorgasmia, il disturbo deriva frequentemente da un cattivo rapporto con la sessualità e in particolare con il piacere.

«Vi sono donne – spiega il dottor Marco Rossi - che quando sentono salire l'intensità dell'eccitamento si frenano e bloccano e non si concedono di andare oltre, provando talvolta un forte stato di ansietà. Spesso questo deriva da una educazione rigida e repressiva in ambito sessuale ove le la sessualità soprattutto femminile viene repressa. Altre volte si può verificare l'omologo di quella che nel maschio è chiamata ansia da prestazione, cioè l'aspettativa di arrivare all'orgasmo crea una tale tensione che toglie la possibilità di vivere in rilassatezza e abbandono l'esperienza sessuale». Ma le cause dell’anorgasmia possono essere di diverso tipo.

 

Come si classifica l’anorgasmia

 

In che modo di definisce l’incapacità di raggiungere l’orgasmo. È un disturbo innato si può manifestare dopo determinate situazioni?

L'Anorgasmia è l'incapacità o impossibilità di raggiungere l'orgasmo dopo una normale fase di eccitazione sessuale, tramite masturbazione (anorgasmia masturbatoria) o durante un coito (anorgasmia coitale).

Più tecnicamente l’anorgasmia si può classificare in: primitiva, secondaria, casuale

Per anorgasmia primitiva s'intende quando una donna non ha mai avuto un orgasmo, questa è la più facile da curare, in quanto la terapia consiste nella rimozione di inibizioni sessuali, nel fornire istruzioni, nell'autorizzare ad imparare e nell'incoraggiare un'atmosfera di fiducia e di interesse tra la paziente e il suo partner sessuale;

Per secondaria s'intende quando c'è perdita della capacità di avere orgasmo e più precisamente quando una donna, sessualmente sensibile in precedenza, perde la capacità di essere orgasmica. Questo tipo di anorgasmia si manifesta di solito se sono stati perduti alcuni stimoli fisici o psicologici di cui la donna ha bisogno.

Per anorgasmia casuale si intende quando una donna che è orgasmica in alcune situazioni non lo é in altre, in tal caso si può cercare una soluzione usando la cosiddetta "manovra a ponte" che consiste nella doppia stimolazione vaginale e clitoridea.                                                           

 

Anogasmia: conta la psiche ma non solo

 

Il disturbo deriva frequentemente da un cattivo rapporto con la sessualità, le cause però sono di diverso tipo

Sanihelp.it - Le cause di anorgasmia possono essere psicologiche o organiche. Sicuramente sono le prime ad essere le più frequenti ma anche le seconde non vanno sottovalutate. Ecco una panoramica generale di quelli che possono essere i fattori che causano questo disturbo.

Tra le cause psicologiche che provocano l'anorgasmia vi sono: l'ignoranza o un'effettiva mancanza di conoscenza della sessualità, dell'anatomia, della fisiologia, delle sensazioni e dei comportamenti sessuali, senso di colpa nei confronti della sessualità, paura di perdere il controllo delle proprie sensazioni e del proprio comportamento, rifiuto del proprio corpo, problemi relazionali nella coppia, spavento per l'intensità di un orgasmo provato in precedenza, conflitti inconsci provocati dalle sensazioni erotiche, paura di rimanere incinta, senso di colpa e vergogna riguardo l'erotismo clitorideo, il sentirsi incapaci, passivi, dipendenti nei confronti del partner.

«Ma mentre un tempo si dava la colpa dell'anorgasmia solo alla psiche – spiega il sessuologo e psicologo Marco Rossi - oggi si riconosce che molti problemi possono essere causati da disfunzioni organiche, come: aderenze clitoridee, cappuccio del clitoride stretto, rilassamento del muscolo pubococcigeo, fibrosi affezione del sistema neurologico inferiore, sclerosi amiotrofica laterale , malnutrizione e deficienza vitaminica, siringomielia, spina bifida».

Vi possono essere anche cause legate a particolari malattie come il diabete o patologie organiche sistemiche che causano deperimento organico o dolore cronico

Non dimentichiamo anche che alcuni farmaci inibiscono molto la sessualità ed hanno una notevole capacità di provocare l'anorgasmica come ad esempio: antidepressivi serotoninergici, sedativi, alcol, narcotici, bloccanti alfa-adrenergici. Questa ultima classe ha azione negativa sull'orgasmo dipendentemente dalle dosi utilizzate e, in genere, questi farmaci interferiscono anche con il desiderio sessuale.

di Alessandro Andreazza