Menopausa, il parere di Genazzani: ok la terapia ormonale sostitutiva

 

La donna tende a ingrassare almeno un chilo all’anno. Ed è fondamentale prevenire l’atrofia dei tessuti

 

"Possiamo affermare con assoluta certezza che la Terapia Ormonale Sostitutiva, che si può prescrivere in menopausa, non solo è priva di rischi, ma assolutamente consigliabile".

Il professor Andrea Genazzani, direttore della clinica di Ostetricia e Ginecologia dell’Università degli Studi di Pisa, lancia questa parole rassicuranti nel corso del Congresso mondiale della menopausa, che ufficialmente presiede, a Roma alla presenza di oltre 3.500 esperti provenienti da più di 80 Paesi.

Promosso a pieni voti è, in particolare, un progestinico di quarta generazione, il drospirenone, che non solo allontana le preoccupazioni avanzate anche in tempi recenti nei confronti di queste terapie, legate al rischio oncologico, soprattutto di tumore al seno, ma si candida a diventare prezioso alleato della donna in questa delicata fase della vita. Secondo un maxi studio europeo infatti, la terapia a base di drospirenone, sarebbe addirittura ‘amica del cuore’ delle donne.

Su quali acquisizioni scientifiche si basa questa affermazione?

"Sono i dati a parlare chiaro: abbiamo scoperto che questo tipo di terapia è in grado di ridurre del 60% il rischio di ipertensione e del 50% quello di ictus e infarto nelle donne sintomatiche in menopausa".

Come è stato condotta nei dettagli questa ricerca?

"L’indagine è iniziata nel 2002 e durata nove anni, coinvolgendo 30.000 pazienti di sette Paesi, compresa l’Italia. In tutto 10 mila hanno assunto drospirenone e 20 mila le altre Tos sul mercato. Ebbene, dal confronto è emerso con chiarezza la maggior efficacia di questa nuova molecola che, se assunta per almeno tre anni, continua a fare effetto per almeno altri 12 mesi dalla fine della terapia".

E per quanto riguarda l’osteoporosi e gli altri disturbi della menopausa?

"Per le donne che presentano sintomatologie legate alla fine dell’età fertile la terapia è estremamente efficace, efficace e sicura, in grado di migliorare tutte le varie problematiche, da quelle vasomotorie, all’ansia e agli sbalzi d’umore in generale, fino alla libido e al sonno".

Questa nuova molecola è adatta a tutte le donne in menopausa?

"Ovviamente la Tos va raccomandata in presenza di un’indicazione specifica e dopo un consulto ginecologico: per ottimizzarne l’impiego, oltre alla precocità di inizio del trattamento, è importante la selezione delle pazienti e la presenza dei disturbi costituisce già un criterio clinico".

Quali sono le patologie in presenza delle quali non è consigliabile prescrivere la Tos?

"Resta sconsigliata alle donne che hanno avuto già un carcinoma alla mammella o a quelle che presentano patologie epatiche croniche".

Cos’altro è emerso dal Congresso e dagli ultimi studi in materia?

"Un importante passo avanti nella cura dell’atrofia urogenitale che porta sempre a secchezza vaginale. Si è constatato che la somministrazione locale di estriolo, un nuovo ed efficacissimo strumento terapeutico, porta alla normalizzazione dell’epitelio urogenitale con una percentuale insignificante di assorbimento a livello sistemico".

Infine, una notizia meno piacevole: sembra ormai dimostrato che la donna in menopausa finisca con l’ingrassare almeno un chilo all’anno?

"Ebbene sì, il girovita delle donne lievita inesorabilmente, in modo più simile agli uomini".

 

di Paola Pasquarelli