GLAUCOMA:

 

IL LADRO SILENZIOSO DELLA VISTA

 

Avete mai sentito parlare del “ladro silenzioso della vista”? Ebbene, vale la pena conoscerlo da vicino prima che vi renda la vita difficile, visto che 1 persona su 2 non sa nemmeno di esserne colpito. Sto parlando del Glaucoma e addirittura è stata istituito una settimana Mondiale per questa malattia. Dal 7 al 13 marzo, infatti, se ne parlerà proprio per sensibilizzare gli italiani verso la seconda causa di cecità nei paesi industrializzati, dopo la cataratta, con circa 55 milioni di malati in tutto il mondo. In Italia si stimano più di 4000 casi all’anno di cecità dovuti a tale patologia, con circa 550mila pazienti accertati e una percentuale del 2% della popolazione over 40 anni. I casi aumentano nella popolazione di età superiore a 70 anni, raggiungendo una percentuale del 10%. Una patologia silenziosa perché asintomatica e la prevenzione, attraverso controlli periodici, resta l’arma migliore per intervenire in tempo e attenuarne gli effetti. «La patologia colpisce il nervo ottico e genera danni irreversibili dapprima al campo visivo e poi alla vista. Si tratta di una condizione anomala in cui la parte liquida che viene prodotta giornalmente all’interno dell’occhio e che definisce il tono oculare, l’umor acqueo, è in quantità eccessiva o non viene bilanciata correttamente. Si tratta di un malfunzionamento del drenaggio del liquido che causa, di conseguenza, un aumento della pressione interna all’occhio. A lungo andare la pressione comprime le fibre nervose e danneggia la testa del nervo ottico, la papilla. Il deterioramento porta ad una compromissione permanente della vista» spiega il dottor Claudio Savaresi, Primario Unità Operativa Oftalmologia Policlinico San Marco – Zingonia (BG); Direttore C. B. V. Palazzo della Salute Istituto Clinico Sant’Ambrogio – Milano; Responsabile Scientifico VISTASystem Ophthalmology Research Center – Milano. In molti casi, i sintomi compaiono solo quando ormai ci sono danni permanenti. Se gli effetti della malattia sono irreversibili, una diagnosi precoce è in grado di scongiurare la perdita della vista. “ Lo specialista arriva a diagnosticare la presenza del glaucoma quando sussistono, nel quadro clinico, tre elementi: riduzione del campo visivo, aumento della pressione, accentuazione dell’escavi zione fisiologica della papilla ottica. Essi devono essere presenti contemporaneamente» spiega il Prof. Savaresi. In sostanza, è importante fissare un appuntamento dall’oculista almeno una volta ogni due anni, se non si hanno particolari problematiche. Superati i 45 anni, però, è consigliabile vedere lo specialista una volta all’anno, perché anche l’età può essere un fattore predisponente. Se esiste una familiarità e se si hanno parenti affetti anche da diabete è bene avere un’attenzione in più. Ma dal glaucoma si può guarire? L’unica arma che abbiamo, è la diagnosi precoce che permette di tenerlo sotto controllo, scongiurandone il peggioramento e garantendo al paziente una vita normale. «Esistono diversi tipi di glaucoma, ognuno con necessità di trattamento diversificate e ci sono diversi protocolli: dalla forma medicale, alla terapia medica alla forma para chirurgica (laser) a quella chirurgica. Il paziente riveste, però, un ruolo fondamentale anche nel seguire la terapia in maniera corretta. Ad esempio, è importantissimo assicurarsi che, in caso di somministrazione di gocce, si assumano agli orari giusti e in maniera completa. Solo con la completa collaborazione dell’assistito e della sua fiducia nello specialista è possibile cominciare un percorso finalizzato al mantenimento della capacità visiva e del benessere oculare» conclude il Professore.