"Dottore, ho un problema..."

 

L'eiaculazione precoce, una disfunzione che affligge 35 per cento degli uomini italiani. Taciuta per vergogna è una condizione in grado di mettere a dura prova l'equilibrio della coppia. Eppure guarire si può, ecco come

 

Parlarne è ancora un tabù. Eppure sono milioni gli uomini che ne soffrono, per lo più in silenzio: tra le disfunzioni sessuali l'eiaculazione precoce è infatti la più diffusa. Chi ne è affetto non sempre si rivolge al medico che potrebbe risolvere il suo problema. In queste condizioni il disturbo si trasforma in una mina vagante nella vita della coppia. Perché non riguarda solo lui ma tocca anche lei.  L'uomo che ne soffre spesso tace, per paura, per vergogna e si riduce a un'astinenza forzata. Ma se lui non parla, nemmeno la donna se la sente di affrontare il problema. Anche perché mettendolo in evidenza potrebbe rendere il partner ancora più insicuro e peggiorare la situazione. La coppia si trova in un'impasse. Come uscirne? Siamo andati a chiederlo al Professor Vaccari, urologo, andrologo e chirurgo.

Professor Vaccari, innanzitutto cosa si intende tecnicamente per eiaculazione precoce? 

È la condizione per cui un uomo è incapace di esercitare un controllo volontario sul suo riflesso eiaculatorio, per cui, una volta eccitato sessualmente, raggiunge l’orgasmo prima della sua partner nella maggior parte dei rapporti sessuali, con qualsiasi partner e qualsivoglia tipo di coito. L'eiaculazione può avvenire addirittura prima della penetrazione o immediatamente dopo. Ci troviamo dunque in una situazione asimmetrica in cui lui ha raggiunto l'apice del piacere in una lasso di tempo di uno o due minuti dalla penetrazione, mentre la donna ha bisogno di almeno dieci minuti. Ne consegue un forte senso di disagio e frustrazione per tutti e due. 

Quali sono gli uomini che ne sono affetti?

E' un fenomeno che può colpire uomini di tutte le età.  Ma con una differenza. Mentre i soggetti più giovani, che vivono rapporti più liberi di una volta, non hanno nessun problema nel consultare lo  specialista andrologo, per l'uomo di mezza età la cosa cambia.  Per il tipo di educazione ricevuta  e per i suoi tabù, quel soggetto ha tendenza a pensare che tutti gli uomini siano affetti da eiaculazione precoce anche quelli "potenti", in quanto hanno relazioni sessuali normali. Però sono individui la cui partner non ha mai raggiunto l'orgasmo se non aiutata con stimolazione orale o manuale.

Quant'è diffuso questo problema nella popolazione maschile adulta?

Dall'andrologo il paziente va per quattro problematiche. Per le classiche disfunzioni sessuali come difficoltà di erezione o impotenza, per malformazioni dell'apparato genitale (pene incurvato severamente o di dimensioni così piccole da rendere quasi impossibile il rapporto sessuale), per malattie a trasmissione sessuale che sono ormai sempre più diffuse e soprattutto per eiaculazione precoce.

Con quali conseguenze nella vita di coppia?

Moltissime delle partner di pazienti affetti da eiaculazione precoce col tempo subiscono una disaffezione sessuale che può essere una concausa di separazione o divorzio. Faccio un paragone banale. Se lei ha fame e va al ristorante e dopo che le hanno portato un piatto di spaghetti dopo la prima forchettata il cameriere glielo porta via. Questo può succedere una volta o due. Alla terza lei cambia ristorante o si dà una sua spiegazione ed evita di mangiare spaghetti. 

I pazienti che vanno dall'andrologo lo fanno di propria iniziativa?

I pazienti che varcano la soglia del mio studio sono fortemente motivati perché soffrono, vogliono scoprire le cause del proprio disturbo ed eliminarle se possibile. In molti casi dietro la decisione di consultare uno specialista c'è anche il desiderio e la frustrazione della partner.

E questo comportamento è uniforme in tutte le età?

 I pazienti che ne soffrono, soprattutto se sono di mezza età o più in là con gli anni, difficilmente vanno dall'andrologo. Esattamente come cent'anni fa c'era reticenza da parte delle donne per consultare un ginecologo. Ormai i soggetti più giovani, dai 20 ai 40 anni, sono tutti un po' più informati e accettano di buon grado di farsi esaminare da uno specialista andrologo.

Quando si parla di eiaculazione precoce la prima domanda che viene in mente è la sua origine: la causa è psicologica o fisica?

In un 30 per cento dei pazienti c'è una causa prevalentemente psicologica, in un 60 per cento c'è una causa mista, in parte psicologica e in parte fisica e solo in 10 per cento dei pazienti la causa è fisica.

Ciò che stupisce è la percentuale ridotta di pazienti la cui eiaculazione precoce è dovuta esclusivamente a cause fisiche. Come si procede?

Fino a poco tempo fa i pazienti venivano indirizzati subito dallo psico- sessuologo. Ma dopo due o tre sedute interrompevano la terapia perché non vedevano nessun risultato positivo e si convincevano che la problematica fosse irrisolvibile.  

Ora invece...

La prima cosa da fare è sottoporsi ad una visita da uno specialistica andrologo. Dopo un colloquio approfondito con il paziente prima e poi con la compagna, se l'uomo viene in coppia, si identifica il problema, si procede a una controllo accurato, seguito da alcuni esami mirati. 

Tipo?

Il primo test da fare è quello della fallo-vibrazione.  Dopo aver iniettato nel pene farmaci vasodilatatori che inducono l'erezione si appoggia il pene su una piattaforma vibrante che registra il numero di vibrazioni necessarie per indurre l’eiaculazione. Se questa si verifica dopo pochissimi minuti è probabile che la causa sia di tipo organico. Inoltre si fa un esame del liquido seminale per stabilire si vi sono delle infezioni in atto delle vie seminali.  Poi si procede a una valutazione neuroandrologica. Infine si passa il test di desensibilizzazione peniana. 

Quali sono le cause fisiche che possono determinare problemi di eiaculazione precoce?

Ci sono pazienti che hanno un prepuzio esuberante, ossia la cute che sovrasta il glande è particolarmente abbondante. Questo è uno dei casi più frequenti di persona affetta da eiaculazione precoce. Si procede a una circoncisione e poi si fa un test con una crema desensibilizzante che si applica trenta minuti prima del rapporto sessuale. Se la durata prima dell'orgasmo passa da un minuto a dieci minuti vuol dire che la causa è prevalentemente su base fisica. E' evidente che anche in questi casi si possono aggiungere cause psicologiche. 

Come si procede dopo aver eseguito tutti gli esami del caso?

Chiaramente la terapia varia a seconda della causa individuata. Quando l’eiaculazione precoce è un problema esclusivamente psicologico, il sostegno di uno psicologo o di un sessuologo è basilare. Di grande aiuto sono le psicoterapie comportamentali, training autogeno oppure all’utilizzo di farmaci neurolettici  di ultima generazione. Sta fornendo risultati molto incoraggianti un farmaco di recente produzione, la Dapoxetina, la cui somministrazione ritarda l'eiaculazione. Quando il problema è invece causato da patologie a carico del sistema nervoso e dell’apparato endocrino oppure da infezioni in atto chiaramente bisognerà eliminare la causa scatenante.

 

  Michel Paganini