Dallo zucchero bianco al sale: quali sono gli ingredienti di uso comune nocivi per la salute? Quali rischi ci sono?

 

 

Sono tantissimi gli studi scientifici che dimostrano che esiste uno stretto rapporto tra alimentazione scorretta e malattie del benessere. Gli elementi confezionati e frutto di produzione industriale sono dannosi per la salute poiché contengono al loro interno elementi come zucchero, sale e grassi di vario tipo che sarebbe meglio eliminare o sostituire soprattutto nell'uso quotidiano.

Per esempio lo zucchero bianco raffinato è cancerogeno ed è alla base dei fattori scatenanti di malattie come: diabete, obesità, problemi legati al metabolismo, ipertensione, danni a livello del fegato. Ogni anno 35 milioni di persone muoiono per diabete e malattie cardiovascolari di cui lo zucchero è una delle principali cause scatenanti. Esso viene depurato con calce, trattato con anidride carbonica, acido solforoso, cotto, raffreddato, cristallizzato, centrifugato, filtrato, decolorato con carbone animale e colorato con coloranti (alcuni dei quali derivanti da catrame e cancerogeni!) e tutto per farlo così bianco e brillante.

In generale l'abuso di zucchero fa male se usato in eccedenza, ma di per sé, più o meno raffinato, può essere usato con moderazione. A livello intestinale invece provoca produzione di gas, tensione addominale, colite. A volte per il senso di benessere che provoca crea una vera a propria dipendenza, più il corpo ingerisce zucchero e più ne vuole, con la conseguenza che il pancreas per far fronte alla situazione contrasta gli alti livelli glicemici immettendo insulina nel sangue (crisi ipoglicemia)Questi continui "stress" ormonali con i loro risvolti psicofisici finiscono per danneggiare il sistema immunitario. Lo zucchero bianco distrugge anche le vitamine del gruppo B, provoca aumento di peso e una maggiore predisposizione a malattie metaboliche gravi come il diabete. Come alternative allo zucchero bianco è consigliabile scegliere: stevia (non lavorata industrialmente), lo sciroppo di riso, il succo concentrato di mela o uva, lo sciroppo d’acero o d’agave.

 E vogliamo parlare del sale? In Italia il consumo è molto elevato addirittura sopra i livelli consigliati da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Non si dovrebbe superare la soglia dei 5 grammi al giorno ma da noi è più che doppio. Un eccessivo uso di sale nell'alimentazione quotidiana mette a rischio la nostra salute  e si va incontro all'insorgenza di malattie cardiovascolari è può incidere negativamente su situazioni già presenti di ipertensione. Se si riducesse il suo uso ci sarebbero 26 mila decessi in meno ogni anno.

Se, da una parte, è possibile evitare un consumo eccessivo di prodotti confezionati molto ricchi di sodio, dall’altra si potrebbe sostituire il comune sale da cucina con del sale integrale (sale marino integrale, sale rosa dell’Himalaya), che, a differenza del sale ottenuto industrialmente, presenta, oltre al cloruro di sodio, un contenuto da non sottovalutare di sali minerali come calcio, magnesio, potassio, ferro, rame e iodio.