Le tecnologie RFID rendono i farmaci intelligenti

 

I sistemi RFID trovano anche impiego nell’industria farmaceutica: migliorano la tracciabilità dei farmaci dalla produzione al bancone delle farmacie, e rendono più trasparente ed efficiente il controllo della catena produttiva e di distribuzione dei farmaci, consentendone l’inventario automatico.

Anche il monitoraggio della continuità della catena del freddo è importante per alcuni farmaci che devono essere mantenuti in ambienti a bassa temperatura, come ad esempio l’insulina. Diverse compagnie farmaceutiche in tutto il mondo sono impegnate nella sperimentazione della tecnologia RFID per la tracciabilità di pallet, confezioni e flaconi di medicinale.

È possibile usare tag RFID come informatizzazione del concetto di bollino per la tracciabilità dei farmaco imposto dal ministero della Salute. Il Decreto Ministeriale del 2 agosto 2001 impone l’obbligo di applicazione sulle confezioni dei farmaci del nuovo bollino farmaceutico, quello con doppio codice a barre e numerazione progressiva che oggi possiamo vedere su qualsiasi confezione; la legge n.39 del 1° marzo 2002 ha portato all’istituzione di una banca dati presso il Ministero della salute; il Decreto del 15 luglio 2004, formalmente avviato nel Gennaio 2005, impone il monitoraggio delle confezioni dei medicinali all’interno del sistema distributivo. Il progetto sulla tracciabilità ha infatti l’obiettivo di migliorare le operazioni di distribuzione, limitando sprechi e aumentando il controllo sulla filiera.

La tecnologia RFID inoltre offrirà un “pedigree” elettronico alle confezioni dei farmaci, per evitarne la contraffazione. La repressione della contraffazione e dei mercati paralleli sono una priorità per tutti i governi. La World Health Organization stima che nel mondo sia contraffatto dal 5 all’8 % dei farmaci, con punte del 20-40 % in alcuni Paesi come Argentina, Colombia, Messico o in Africa. Questo si traduce per le compagnie farmaceutiche in una perdita annuale di oltre 40 miliardi di dollari, oltre ad essere molto pericoloso per la salute delle persone e a causare diverse centinaia di migliaia di morti ogni anno. La Food and Drug Administration (FDA) ha imposto l’applicazione di codici a barre su tutti i flaconi di medicinale in distribuzione negli ospedali statunitensi e ha prescritto l’uso dei tag RFID per la tracciabilità dei farmaci a partire dal 2007, inizialmente su base volontaria.

Molte società farmaceutiche hanno avviato progetti pilota sull’uso della tecnologia RFID per la prevenzione della contraffazione. Il primo farmaco ad essere dotato di tag, dalla fine di quest’anno, è il Viagra, uno dei farmaci più contraffatti al mondo, con circa 2,5 milioni di pillole fasulle commercializzate clandestinamente ogni mese e acquistabili anche via internet. La decisione di leader del settore farmaceutico come Pfizer o Johnson & Johnson può influenzare radicalmente il mercato. Anche EPCGlobal ha sviluppato una versione del proprio software ottimizzata per le applicazioni farmaceutiche.

La tecnologia RFID potrebbe consentire di realizzare confezioni o blister intelligenti di medicinali, i quali sono in grado di acquisire informazioni utili che possono migliorare la qualità dei dati clinici e ridurre drasticamente la durata della sintesi e della sperimentazione di nuovi farmaci. Ad oggi i test clinici non possono raccogliere dati accurati sull’assunzione giornaliera di farmaci da parte dei pazienti e di connettere questi dati agli effetti sul loro stato di salute. I sistemi RFID consentirebbero si ricercatori di avere un quadro completo sull’evoluzione e i rischi delle malattie e sull’efficacia dei farmaci. Addirittura alcuni propongono di integrare biosensori RFID nelle pillole che, una volta inghiottite, potrebbero monitorare con continuità la salute delle persone.

Secondo la società di analisi IMC (Information Mediary Corporation), circa il 50 % dei pazienti non segue le prescrizioni del proprio medico. Questo genera, solo negli Stati Uniti, una spesa sanitaria aggiuntiva di 100 miliardi di dollari a causa del peggioramento della salute dei pazienti, il 10 % in più dei ricoveri ospedalieri (per un costo di 31 miliardi di dollari) e oltre 125.000 morti ogni anno. Un altro studio ha mostrato che 100 milioni di pazienti statunitensi non riescono a leggere le istruzioni incluse nelle confezioni dei medicinali perché sono poco istruiti o non vedenti, dislessici o affetti da altri disturbi. Un’indagine del ministero della salute britannico ha rivelato che la mancanza di chiarezza dei fogli illustrativi è da sola responsabile del 25 % degli errori medici.

Inserendo dei tag nei blister delle confezioni dei farmaci, è possibile registrare ogni volta se la confezione è stata aperta, prevenendo quindi le conseguenze dovute al fatto che il paziente non assume correttamente i farmaci: un segnale acustico o vocale può ricordare al paziente quando deve prenderli. Il blister intelligente può anche essere programmato dal paziente grazie a un’interfaccia intuitiva. Tag RFID possono essere inseriti nelle confezioni di medicinali per consentire ai non vedenti di leggere le indicazioni sui dosaggi e sulle modalità di assunzione grazie a una tecnica di conversione vocale.

I tag RFID possono migliorare la comunicazione fra medici e farmacisti. L’Institute for Safe Medication Practices negli Stati Uniti valuta che ogni anno i farmacisti effettuino 150.000 chiamate ai dottori per chiarimenti a causa di prescrizioni illeggibili o poco chiare. La tecnologia RFID permette infine alle farmacie e alle case farmaceutiche di gestire i ritorni, ad esempio i farmaci scaduti rimasti invenduti o le confezioni difettate o danneggiate. Questa applicazione viene comunemente definita come logistica di ritorno o “reverse logistics”. Le farmacie statunitensi restituiscono alle case farmaceutiche prodotti scaduti per oltre 2 miliardi di dollari. La società Accenture stima che i tag RFID potrebbero far risparmiare all’industria farmaceutica 8 miliardi di dollari all’anno già a partire dal 2006.